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Paula Doepfner: Half my soul belongs to you

06.10.21 — 20.11.21

La Galleria Mario Iannelli ha il piacere di presentare la mostra personale “Half my soul belongs to you” di Paula Doepfner dal 6 Ottobre al 20 Novembre 2021.

 

L’opera multimediale di Paula Doepfner comprende lavori testuali su carta, oggetti in vetro rinforzato, installazioni in vetro, ghiaccio e materiale organico, con l’aggiunta di performance sonore. I suoi disegni, delineati attraverso testi in miniatura scritti a mano su una carta giapponese sottile, si basano su disegni fatti durante l’osservazione di interventi chirurgici al cervello e autopsie, eseguiti presso l’ospedale universitario Charité Berlin. I testi sono tratti dalla documentazione medica in tema di diritti umani e dalla ricerca neuroscientifica e portano le tracce di fonti filosofiche e lirico-poetiche. Il lavoro di Doepfner riunisce varie prospettive sugli stati mentali, incorpora il trascorrere del tempo, pone in essere delle strutture interne organiche ed essenziali. Il suo lavoro si muove verso ciò che costituisce l’esperienza umana, una combinazione complessa di scienza, filosofia, letteratura e arte.

 

La Galleria Mario Iannelli presenta un nuovo disegno e nuove opere in vetro e ghiaccio di Paula Doepfner. L’opera in ghiaccio intitolata “I got a letter this morning” si scioglierà durante la mostra, essa contiene le trascrizioni dell’artista di poesie di Giuseppe Ungaretti e Sylvia Plath.
Il disegno dal titolo “The blues came along and drove my spirit away” (2021) si compone di una scrittura a mano con caratteri tra i più piccoli. Le parti di testo nel disegno provengono rapporti medici delle UN, riguardanti la documentazione e le indagini sulla tortura, e dal romanzo di Robert Musil “Der Mann ohne Eigenschaften” (“L’uomo senza qualità”).
Nel lavoro in vetro intitolato “I get the blues for you baby when I look up at the sun” (2021) Doepfner ha trasferito in grandi lastre di vetro i disegni delle parti del cervello. Queste lastre sono dei pannelli in vetro, rinforzati, rimossi dalle facciate dei palazzi, dopo essere stati frantumati durante alcune manifestazioni anticapitaliste.

 

Nei suoi lavori - che comprendono disegni testuali, performance sonore e opere in vetro e ghiaccio - Paula Doepfner mescola gli opposti e integra temporalità lontane, il tutto come strumento per visualizzare le tensioni presenti nell’esperienza umana.

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